ARTISTA Antologia Lea Vergine

Lea Vergine

Torino '68
Nevrosi e sublimazione


UGO NESPOLO
L'ultimo esito del Dada.
Da un anno a questa parte difatti Nespolo si è orientato verso la manifattura di opere la cui tensione e il cui senso ultimo sono assai prossimi a quelli del Dada. Fogli di compensato, similpelle, iuta, corda, resine vetrose e plastiche, carta e cartoncini sono i materiali adoperati nella costruzione di macchine e oggetti nati all'insegna sillogistica di condizionalità e implicazione. II «modus tollens» del non-sense. II «credo quia absurdum». II «come se» di Kantiana memoria.
Gli oggetti che si impongono a parte le suggestioni di ordine letterario e filosofico sempre latenti - sono quelli dove è raggiunta una rigorosa assolutezza, dove la capacità formale nelle scelte degli accostamenti dei materiali ha un ruolo di primo piano, cioè il «cromatico», la «custodia», lo «schedario», i fogli di carta da pacco tagliati a siepe e infilati su di un bullone. E sono giusto quelli nei quali e pregnante il dettato della negazione dadaista.

Una postilla su Nespolo
Nespolo incarna - e oggi questo è più che mai verificabile - la figura di una persona che si è sempre sottratta a qualunque nefandezza e può vantarsi di avere conseguito una dignità umana come pochi altri artisti hanno saputo fare.
Nella sua molteplicità espressiva Nespolo è riuscito a conservare la propria dignità. E questo è assai raro tra i suoi colleghi.

(Metro, Rivista Internazionale di Arte Contemporanea, n. 14, giugno 1968, Alfieri Edizioni d'Arte, Venezia)

(Rivista di estetica, n.s., numero speciale, supplemento al n. 58 (1/2015) LV, pp. 21-22 © Rosenberg & Sellier)