NESPOLO RIFUTURISMO
"Pensate come posso sedurre il rendere sulla scena lo sviluppo di un fiore fantastico, dallo spuntare di un quasi invisibile germoglio fino al massimo splendore a cui può giungere il fiore in una zona tropicale immaginaria, che sia meccanica, elettrica e pirotecnica", scriveva Fortunato Depero su "Il Mondo" il 27 aprile 1919.
In particolare il secondo futurismo si dimostrò, soprattutto per merito dello stesso Depero, il regno sconfinato del fantastico e della seduzione, di una seduzione del fantastico che trova oggi i corrispondenti germogli nel desiderio, nell'esigenza esistenziale del nostro tempo, secondo un'acuta puntualizzazione di Gillo Dorfles.
Ugo Nespolo è da considerarsi uno degli artisti più attenti nel recepire la ricorrenza di queste sollecitazioni estatiche e comportamentali, che da sempre permeano con la naturalezza dell'ineluttabilità elettiva i suoi gesti e i suoi pensieri. Il futurismo entra nei puzzles per rigenerarsi in echi e in rimandi, in allegorie e in proiezioni, con allarmi e con ammiccamenti. Non bisogna mai trascurare (è un avvertimento prima dell'uso) una buona dose di prudenza emozionale di fronte alla sua "zona tropicale immaginaria.... meccanica, elettrica e pirotecnica": occorre osservar bene questo eden, frammento dopo frammento, prima del risveglio, per trattenere dentro di noi il minimo di desiderio sufficiente ad alimentare il gioco degli adulti; il resto è da depositare nella memoria, nella cassaforte delle idee ricevute. D'altronde il futurismo è stato ai suoi tempi gioco e vita, ironia del gioco ed esorcismo della vita poiché proiettava il proprio slancio un passo più avanti del domani.
Con queste opere Nespolo riconduce tra noi lo spiriti i Depero scambiandolo col proprio, col nostro spirito: l'uomo dai baffi, il teatro plastico, gli animali-robot sono l'esemplificazione di un tempo rimandato ai codici dell'infanzia, dell'infanzia delle macchine anche, della loro esaltazione.
Oggi Nespolo si veste da Depero, da Farfa, si scompone nei colori e nelle loro illusioni, per balzi elettrici, per zig-zag pirotecnici, per uccidere la supponenza, il nuovo chiaro di luna, la nuova Venezia delle arroganze. "I fiori acuti", "Floreale", "La romanza del fiore" sono l'opportuno esotismo di un giardino immaginario, recuperato alla fuga delle convenienze: "Sogno agreste" si rivela un idilliaco connubio tra natura e automi da consumarsi nella fantasia; "Smoke gets in your eyes" è il nostro animo dallo sguardo di cartone ritagliato che, riflettendosi in se stesso, ci interroga dalla ribalda del suo eterno teatro. Il personaggio coi baffi è la maschera di Nespolo, il suo occhio indagatore, la sua benevola conoscenza che ci chiede, alla fine dell'ultimo esercizio acrobatico, all'incrocio di due volute di fumo. "Ti è piaciuto?"
Testo in catalogo mostra: Ugo Nespolo Rifuturismo, Studio d'Arte Raffaelli, Trento, dicembre 1986 â Interarte, Milano, gennaio 1987